08 Feb PORTARE I FIGLI DALL’ANDROLOGO PER UNA VISITA
Ogni volta che incontro genitori con figli maschi adolescenti, suggerisco loro di portare i figli dall’andrologo per una visita!
L’andrologo è importante per gli uomini quanto il ginecologo lo è per le donne. Ritengo che i figli maschi, da questo punto di vista, siano più trascurati rispetto alle ragazze in quanto il momento dello sviluppo nel maschio non è così eclatante, come il menarca, ma più diluito negli anni.
Si comincia con la peluria, con il cambiamento di voce, con l’ingrossamento dei genitali e con questo cambiamento che allunga il viso che spesso si riempie di brufoli.
Povero maschio, in genere è scarsamente seguito dai genitori in questo delicato momento fatto di ansie, di insicurezze per questo corpo che cambia e nel quale non si riconosce. Momento che vive da solo e che contraddistingue quasi sempre le prime cotte, le pulsioni sessuali, le polluzioni notturne, le incursioni sui vari siti porno….Per questo consiglio ai padri di approfittare e creare, se già non ci fosse, proprio in questo delicato momento, una confidenza e complicità.
Ci sono momenti nella vita di un figlio, nei quali le madri dovrebbero fare qualche passo indietro e lasciare spazio all’altro genitore!
Nelle coppie l’età del primo figlio si è molto spostata in avanti. Trenta, quarant’anni fa la media era intorno ai 25/28 anni mentre adesso, sia per le donne che per gli uomini, l’età nella quale mettono su famiglia è sui 35/38 anni. Di conseguenza, se i figli non arrivano subito, correre ai ripari con indagini e ricerche rappresenta una corsa contro il tempo. Si, una vera corsa contro il tempo, perché è vero che si diventa genitori molto più tardi, ma il picco di fertilità per entrambi è sempre dai 20 ai 30 anni.
Purtroppo la fertilità maschile negli ultimi 50 ani si è ridotta del 20%, è un dato certo che anche negli uomini diminuisca, con gli anni, la possibilità di diventare padri.
La cosa che deve far riflettere è che spesso le coppie ricorrono alla fecondazione assistita senza che l’uomo abbia mai fatto una visita andrologica.
A volte un varicocele, o la mancata discesa dei testicoli, da verificare nei bambini intorno al primo/secondo anno di vita, oppure infiammazioni mai riconosciute o trascurate possono compromettere una futura fertilità.
Sarebbe cosa buona e giusta se i ragazzi, intorno ai 15/16 anni facessero una prima visita dall’andrologo e poi una successiva verso i 18, magari con conteggio spermatico. Parlare con l’andrologo permetterebbe ai ragazzi di esprimere eventuali insicurezze e dubbi legati anche alla sessualità.
La qualità di vita è migliorata e con grande soddisfazione apprendiamo che i 65enni di oggi corrispondono a salute ed energia ai 45enni di cinquanta anni fa, ma il ciclo biologico nell’essere umano corrisponde sempre ad età ben precise, allora una visita effettuata dallo specialista nell’età giusta, potrebbe evitare molti futuri disagi.