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il senso di colpa

il senso di colpa

Il senso di colpa, che cos’è?“ L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino”. Charles Bukowski

Non so se definirlo un sentimento, una sensazione, una condizione o uno stato d’animo. Qualsiasi cosa sia, pervade e aleggia spesso nel mio studio, più di ogni altra cosa. Non c’è tradimento, delusione d’amore, perdita di lavoro o malattie che non siano riconducibili al ‘senso di colpa’. La malattia è legata all’incapacità di lasciar andare e questo è stato dimostrato da più parti. Candace Pert, quasi Nobel per la fisica, nel suo ‘Molecole di emozioni’ afferma che, quello che predicavano in oriente 6000 anni fa adesso è certezza: Il corpo umano è il campo di battaglia delle emozioni.

Emozioni negative alle quali l’essere umano si aggrappa senza riuscire a lasciarle scorrere; queste emozioni a lungo andare si incistano nell’anima manifestando il sintomo fisicamente. La malattia non è altro che un SOS dell’anima che si rende palese attraverso il corpo. Siamo come babà, infarciti di false credenze, di falsi valori e soprattutto abbiamo travisato ciò che è bene e ciò che è male. Il bene produce serenità per noi e per chi ci sta accanto, il male è l’esatto contrario. Quando ci si sente a disagio in situazioni o accanto a determinate persone vuol dire che per noi non è il momento giusto o l’ambiente giusto. Sottraiamoci, per quanto possibile, a ciò che percepiamo negativo. Ritagliamoci durante la giornata uno spazio per noi dove rifugiarci con la mente, dove evadere quando la pressione diventa insostenibile. Sottraiamoci per non farci schiacciare. A questo proposito sono utilissime le tecniche di rilassamento e imparare così a ‘far decantare le emozioni’.Impariamo davvero a ‘lasciar scorrere’ e a percepire più con il nostro corpo che con la mente. Eraclito affermava che non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua perché il fiume scorre.. panta rei….

C’è una tecnica molto semplice di rilassamento che consiste nello sdraiarsi comodamente sul letto o sul divano, chiudere gli occhi e respirare con molta calma osservando il proprio respiro; dopo qualche minuto di osservazione del respiro, visualizziamoci dentro il letto di un fiume mentre ci facciamo trasportare dalla corrente. Galleggiando a occhi chiusi immaginiamo di sentire l’acqua sopra e sotto di noi che ci trascina lentamente e ci ‘dilava’ da tutti i pensieri negativi e disturbanti. Proviamo a farlo quando ci sentiamo stanchi o preoccupati, è un semplice mezzo per recuperare un po’ di relax.Il senso di colpa spesso è ingiustificato e amplificato. Non parlo di quando un essere umano danneggia volutamente un altro essere umano, questa è un’altra storia; il rapporto fra vittima e carnefice necessita di una lettura diversa. Se riteniamo, però, di aver agito al meglio, secondo le nostre limitate ed umane possibilità, allora lasciamo andare malesseri legati ai sensi di colpa e smettiamo di guardare al passato.Il passato non regala mai niente; guardare indietro spesso è un alibi che frena nella spinta vitale, magari proprio verso le stesse persone che i sensi di colpa li hanno suscitati e creati magari inconsciamente. Basta così, perdoniamoci, amiamoci. Realizziamo, ora, che siamo al mondo per vivere in armonia e in pace con noi stessi, con gli altri e con la natura che ci circonda. Prendiamo in mano la nostra vita, sorridiamo e sorridiamoci.(dr. Annalisa Lo Monaco)