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L’amore? Un sentimento…

L’amore? Un sentimento…

L’Amore!
un sentimento sopravvalutato?

Si, l’amore giovanile! Proprio quello, quello del batticuore, quello che fa vivere solo in funzione dell’altro, quello che non fa più fare un passo in autonomia!

Quanti danni è riuscito a fare! I miei quaderni di appunti sono pieni di rimpianti, di ripensamenti, di rabbia…

Quello dei vent’anni è l’amore del “bisogno compensato”. Non si ha, purtroppo a quell’età e, aggiungerei nel nostro bel paese, nessuna autonomia da parenti, condizionamenti economici e affettivi.

Allora ecco che ci appare “l’Altro” quello che ci compensa. La persona che ci guarda trovandoci unici; colui/colei che ci ascolta, forse per la prima volta nella nostra vita, e che si prende cura di noi.

Certo qualcosa in cambio pretende, ma lo si pretende entrambi: dedizione totale, fedeltà, scelte si, purché condivise e dove l’altro sia sempre presente.

Come non abbandonarsi anima e corpo? Spesso questo amore coincide anche con una sessualità totalmente appagante e giocosa. Come non convincersi che sia per sempre?

Poi esce quell’opportunità di lavoro all’estero. Non è importante che questa esperienza possa essere fondamentale a metter su casa e famiglia e che possa essere una voce importante nel proprio curriculum… no, non possiamo certo lasciare chi ha fatto di noi ‘persone vere’, per cui si rinuncia.

D’altronde l’amore vero esige qualche sacrificio. Accade anche che uno zio ci voglia ospitare all’estero per un anno per fare della nostra seconda zoppicante lingua un fondamento per il nostro futuro. Ma come possiamo lasciare per così tanto tempo chi ci ha messo su un piedistallo al pari di una divinità? Si declina!

L’ufficio dove lavoriamo da poco vuole aprire una filiale in un’altra città? Ci sarebbe un posto di responsabilità e un importante aumento di stipendio? Ma non si può, l’altro/l’altra devono studiare ancora per un po’.
Si lascia allora a qualcun altro l’opportunità.

L’amore dei vent’anni raramente decolla e resiste al cambiamento. Un amore del genere esiste ma necessita di sperimentazioni, di coraggio, di abbandoni e trasformazioni.

L’amore che resiste agli assalti del tempo e alle lontananze esiste. Ma non a vent’anni! Quando si è così giovani si vive l’amore con egoismo ed egocentrismo. Non si comprende che, permettere all’altro di realizzarsi e crescere, è in realtà un grande gesto d’amore. A vent’anni non si è capaci di lasciare andare l’altro perché è proprio l’altro che sostiene l’immagine che abbiamo di noi.

Dovrà passare molto tempo prima che si riesca a realizzare che la coppia che “oppia” non è sana e non dura, a meno che uno dei due non decida di vivere nell’ombra dell’altro!
Va anche bene, purché sia scelta consapevole e non ci si ritrovi, quando i vent’anni sono passati da un pezzo, a rimpiangere le rinunce fatte per un sentimento che credevamo fosse amore.
Dr. Lo Monaco-