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Anche questa è violenza

Anche questa è violenza

Un’ennesima violenza alle donne.
Ma questa volta non da parte di ‘bruti’ ma da personaggi pubblici i cui, spesso discutibili pareri, entrano nelle case di milioni di persone condizionando e fomentando.
La coscienza mi impone di prendere
posizione contro la gogna mediatica
alla quale viene esposta, in questi giorni, la mamma del piccolo Enea.
Autrice di un fatto che, a parte i primi momenti, avrebbe dovuto essere immediatamente silenziato, proprio per un rispetto verso questa Madre che,
molto dolorosamente, ha scelto di non abortire o abbandonare suo figlio in un cassonetto, ma di dargli invece
l’opportunità di crescere in condizioni
fisiche, economiche o psicologiche
migliori di quelle che lei avrebbe potuto dargli.
Il perché di questa scelta non deve
interessarci.
Quello che invece ci riguarda da vicino, è rispettare la scelta di questa donna!
È tanto difficile da capire e mettere in atto?
Quante parole, chiacchiere vuote,
giudizi trinciati da persone che
dovrebbero rappresentare una voce
pubblica e che farebbero meglio a
tacere.
Che diritto abbiamo noi di entrare nel merito e giudicare?
Questa CULLA SALVA VITA è stata
creata per permettere, a madri non in
grado di crescere le loro creature, di
poterle lasciare in ambito sicuro e in
anonimato.
Chissà perché sia stata utilizzata dal
2007, anno in cui è stata istituita, solo 3 volte!
In quanto psicologa, per cui anche
raccoglitore di miserie umane, mi sono sentita dire più volte, da persone la cui vita è stata pesantemente condizionata dal materno, che avrebbero preferito
crescere in orfanatrofio in quanto non è
l’atto del partorire che fa di una donna, una madre!
Chi si permette di dire, come il sig.
Greggio, che Enea ha diritto alla sua
“madre vera”, dice una castroneria!
La madre è colei che cresce un figlio con amore e rispetto.
Lo stesso rispetto di cui questa donna, che ha rinunciato al suo bambino sperando per lui in una vita migliore, ha diritto.
Basta e silenzio, per favore!