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Still single, why?

Still single, why?

È una domanda, questa, che mi rivolgono spesso uomini e donne e per la quale non c’è
un’unica risposta giusta. Credo che il grande numero di single in giro, tra l’altro in continuo
aumento, sia da attribuire anche alla crisi economica, ai valori molto confusi e al
conseguente cambiamento della coppia e della famiglia.
Non c’è una sola risposta in quanto  si è single per una serie di circostanze familiari,
sociali, per condizionamenti vari, ecc. Le statistiche raccontano che i single sono in
continuo aumento. 
Le separazioni aumentano e diminuisce il tempo di durata di una storia. L’avvicendamento
impera e di conseguenza il numero di persone sole è in crescita esponenziale.
Come in tutti i percorsi di comprensione e consapevolezza, la prima domanda che
dobbiamo rivolgere a noi stessi è: “Quanto ci tengo a creare una coppia?” e “Quanto sono
disposto a impegnarmi perché la coppia duri?”.
Alla prima domanda tutti rispondono “tanto”, mentre alla seconda domanda tentennano
per riconoscere che, in effetti, ci vuole ”un certo impegno”.
La realtà è che tutti vorrebbero i vantaggi del “Bee2” ma, se possibile, mantenendo i
vantaggi dell’essere “Free”. Purtroppo, non si possono conciliare.

Credo sia di Roberto Gervaso la frase “Per entrare nel cuore di un uomo bisogna
passare attraverso il suo letto e per entrare nel letto di una donna bisogna passare
attraverso il suo cuore!”
La frase è di qualche anno fa e le cose sono  molto cambiate nel frattempo.
L’affermazione può essere ancora attuale anche se in genere si hanno rapporti
sessuali al quarto incontro. Forse quattro incontri, in genere consumati al
ristorante, al cinema o di fronte a una birra magari insieme ad amici sono troppo
pochi. Sono pochi per conoscersi, per ascoltare l’altro e permettere all’altro e a noi
stessi di parlare e raccontarsi su ciò che si vorrebbe fare e dove si vorrebbe andare.
Se le statistiche possono aiutare o servire a qualcosa, ci dicono che hanno più
possibilità di durata le storie di persone che si frequentano x circa 8-10 volte prima
di avere rapporti sessuali. Il perché è facile da capire, si è avuto modo di conoscersi
un po’ più approfonditamente, si sono scoperti gusti in comune, passioni. Servono
generalmente due o tre incontri per far emergere ricordi d’infanzia, episodi di vita e
la possibilità, allora, di immaginare l’altro com’era quando era piccolo, con le sue
paure, le sue difficoltà. Si ha modo di parlare della propria famiglia e delle
dinamiche all’interno delle quali si è magari dovuto combattere per crescere e
affrancarsi. Insomma sono tanti gli spunti di conoscenza e riflessione che l’altro
offre e alla fine si arriva a desiderare l’altro con tutto il pacchetto emotivo che si
porta dietro suscitandoci emozioni, desideri, sentimenti e voglia di rivederlo. A
questo punto, quando l’incontro si sublima è già storia e saranno molto improbabili
ripensamenti e fughe.
Andiamo a vedere qualche motivo, ne ho sintetizzati 11, perché nonostante la buona
volontà e le giuste frequentazioni, ancora non riusciamo a creare La Coppia.
 
1. Si è ancorati al passato? Non c’è niente di peggio che uscire con una nuova
conoscenza e parlare del tempo trascorso, magari delle delusioni subite e della
pessima opinione del proprio ex. Se non si è ancora elaborato la fine della storia,
bisogna farlo e guardarsi intorno solo quando si è fatto davvero pulizia di tutti gli
strascichi emotivi delle storie passate.

2. Si è chiusi a riccio? Impauriti e diffidenti? Nooooooo, non si può partire dal
presupposto che l’altro abbia intenzione di farci soffrire. Ricordiamo che siamo
sempre noi che ci rendiamo disponibili alla sofferenza. Ogni storia è un capitolo
unico e irripetibile. La naturalezza e la semplicità nell’offrirsi agli altri (vale anche
per le amicizie) non è un segnale che rende vulnerabili anzi, più si è se stessi e più
gli altri si apriranno, permettendo così di conoscerli meglio. A volte far cadere le
maschere è molto difficile, ma non farlo non porta da nessuna parte. Fuggendo una
probabile delusione si sfugge alla vita stessa precludendosi molte possibilità.

3. Si cerca l’impossibile? Il principe azzurro e la principessa rosa esistono solo nelle
favole che finiscono sempre con ‘Vissero felici e contenti’. Non si vede mai la loro
vita matrimoniale! La coppia è creazione e costruzione quotidiana. Bisogna volerla
e crederci, dedicando impegno e dedizione. Ma ne vale sempre la pena. Siete
pronti?

4. Siete stati vittime di incontri virtuali e situazioni difficili per cui avete perso la mano
nel rapporto ‘di persona’? Dovreste, con semplicità, farlo presente alla persona che
avete incontrato e con la quale pensate possa nascere qualcosa di nuovo e fresco!
Siate sinceri, manifestate il vostro reale interesse e il desiderio di imparare insieme
una nuova modalità di rapporto.

5. Volete mantenere la vostra indipendenza, cioè, continuare a fare tutto quello che
fate da single? non è possibile, non raccontatevi bugie. Non è possibile stare in
coppia, senza rinunciare a niente, entrambi i partner devono rinunciare a qualcosa
di sé per l’altro. Evidentemente non è ancora il momento!!

6. Siete stati delusi e pensate che tutti siano come il vostro o la vostra ex?
Probabilmente se siete usciti gualciti da una storia eravate in un momento
particolare di scarso discernimento, oppure vi è sfuggita la valutazione corretta
degli eventi. Vi invito a essere disponibili e fiduciosi che, però, non significa essere
ingenui!!!

7. Pensate immediatamente che l’altro sia quello giusto e volete affrettare i tempi? per
carità….anche se state vivendo un momento magico cercate di consolidarlo.
Verificate bene prima di decisioni affrettate tipo convivenza, matrimonio o, peggio,
figli. Siamo circondati di persone che giuravano di aver incontrato l’amore della
propria vita e dopo pochi mesi è naufragato tutto. Siate intelligenti, emotivamente
intelligenti ma cautela!

8. Rispettate l’altro e mantenete le distanze di autonomia. Anche se all’inizio lei si offre
di cucinare e occuparsi di lui o lui di pagare tutti i conti di lei, restate ognuno sulle
proprie forze e sulle proprie gambe e a casa propria. Non pretendete e non date
all’altro ciò che è prematuro offrire.

9. E’ tanto che siete single e avete qualche problema di tipo sessuale? in genere
questo disagio riguarda più il maschile ma, in ogni caso siate sinceri. Se prendete

farmaci o fate cure che possono incidere sulle vostre prestazioni fatelo presente. La
sincerità paga sempre e qualsiasi disagio si può superare.

10. Incontrate regolarmente l’uomo o la donna problematici, sposati, con situazioni
pesanti e regolarmente ne soffrite? Beh, c’è qualcosa che dovete capire di voi
stessi. Forse è solo un altro alibi, come i precedenti che tiene lontano un progetto di
coppia.

11. Ultima e sicuramente più condizionante di tutte, sono le situazioni della famiglia di
origine. Situazioni difficili con genitori invischianti che spesso generano sensi di
colpa. Può sembrare strano ma ci sono genitori che invece di facilitare il volo dal
nido dell’uccellino, spesso ormai pollo stagionato, lo trattengono con vari
espedienti. Non è facile rendersi conto di queste realtà in famiglie all’apparenza
‘normali’. Quando i figli restano agganciati alla famiglia di origine per motivi anche
plausibili senza cercare un’indipendenza affettiva ed economica beh, significa che
qualcosa non sta funzionando. Sarebbe saggio cercare di capire cosa succede!
Per concludere, è indispensabile imparare a stare bene con sé stessi, altrimenti non si
arriverà mai a stare bene in due e, soprattutto, a far stare bene chi ci è accanto. Se si ha
qualcosa da risolvere e non si affronta, si rischia di far diventare il partner il proprio capro
espiatorio con la conseguenza che l’altro prenderà rapidamente il volo!
Tutto ciò vale per chi desidera stare in coppia, ma non è necessario essere in due. Ci
sono tanti vantaggi nell’essere single, l’importante è essere consapevoli di cosa
veramente si vuole.