26 Mag IL SOSTEGNO PSICOLOGICO NEI PAZIENTI ONCOLOGICI
Il sostegno psicologico nei pazienti oncologici.
Non si dà, ancora, la giusta importanza al percorso psicologico per una persona a cui venga diagnosticato un cancro, quale valido supporto e sostegno per affrontare questo tsunami arrivato nella propria vita.
La persona alla quale viene diagnosticata questa malattia attraversa diverse fasi che vanno dal sentirsi punito dalla vita al senso di colpa nei confronti dei propri cari. Dalla disperazione e dal voler lasciarsi andare all’energia per affrontare il problema. Dal sentirsi soli al non voler vedere nessuno.
E c’è la paura. La paura di non farcela, la paura di essere abbandonati, di essere di peso emotivo, finanziario…
Il sostegno psicologico è fondamentale per molti motivi. Lo psicologo, il terapeuta rappresenta una persona “al di fuori”, con la quale non si deve fingere.
Una persona dedicata che non deve consolare, sdrammatizzare o semplificare il momento che si sta attraversando.
Chi accompagna in questo delicato percorso non vede la persona malata, ma la persona con capacità di reagire, di attingere a potenzialità sconosciute.
La diagnosi non è una condanna a morte. E’ il risultato di analisi che raccontano di una parte del corpo colpita ma, sappiamo, il corpo è una macchina complessa, per cui bisogna andare a fare appello alla parte sana del proprio corpo e della propria mente.
Bisogna potenziare le capacità di comunicazione, imparare a gestire lo stress con varie tecniche che possono andare dal rilassamento agli esercizi yoga. Molto interessante è lo yoga della risata. Ridere scatena endorfine che hanno un notevole peso nel processo di guarigione.
Imparare a riconoscere le emozioni che si stanno attraversando e a comprenderle.
E’ importantissimo andare a valutare le condizioni fisiche e di stress, logistiche ed emotive presenti e rivoluzionarle, là dove si ritenga di doverlo fare.
Bisogna, inoltre, insegnare al corpo a muoversi, a stare all’aria aperta, ad impegnarsi in attività divertenti.
Un cambiamento è avvenuto.
Si deve imparare ad assecondarlo senza combatterlo, andando a scoprire cosa può rivelare di sé stessi, per scoprire chi si è, chi si vuole essere. Porsi degli obiettivi, anche semplici e attivarsi per realizzarli, tenendo presente che l’essere umano è resiliente, è strutturato per cadere e rialzarsi. Nel corso dei secoli l’umanità ha attraversato grandi cambiamenti sociali e personali, combattendo, non arrendendosi e anche il singolo individuo ha messo in campo risorse che possiede e che sono potentissime!
Tutto ciò, si attuerà in sinergia con la famiglia e con l’equipe medica, porterà a un aumento di energia, di positività che sarà fondamentale nel percorso di guarigione che, ricordiamo, non è mai soltanto fisica.