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ANSIA DA PRESTAZIONE

ANSIA DA PRESTAZIONE

Ansia da prestazione???

Afferma Carotenuto autore del libro ‘Amare Tradire’:
‘..se un essere umano diventa qualcosa di importante è perché è stato capace di attivare il divino che è in noi…nell’incontro noi creiamo uno spazio che riteniamo sacro..’. Così avviene per il rapporto sessuale, ci si immerge in profondità sconosciute.

‘Il mito greco racconta che Proserpina, figlia di Demetra, dea dell’alternanza delle stagioni, fu rapita da Plutone mentre era intenta a raccogliere iris. Fu trascinata negli inferi dove il dio ne fece la sua sposa; Proserpina dopo aver mangiato il melograno offertole dal dio, simbolo di fedeltà coniugale, non potè più ricoprire il ruolo di figlia.
Si era bagnata nelle acque dello Stige ed era diventata una donna, e mai più sarebbe stata la stessa verginale fanciulla.’

L’assonanza con il mito di Plutone non è per paragonare la scoperta/nascita della sessualità a qualcosa di oscuro, anzi, solo dopo essersi immersi nelle acque dello Stige, solo dopo aver toccato il centro del nostro essere e del nostro inconscio legato all’acqua scura e profonda, si avrà la nascita e la consapevolezza di energie potenti e sotterranee, uscite finalmente allo scoperto con tutta la loro vigorosa creatività.

La sessualità è un potente mezzo di evoluzione personale, non solo per il benessere fisico e per la positiva ricaduta psicologica, ma anche a livello sottile.
Vivere totalmente la sessualità presuppone per l’uomo, così come per la donna un atto di coraggio.
Solo aprendosi emotivamente al partner donando sé stessi si supererà, dove ci fosse, l’impasse del momento.

Bisognerebbe parlare e confrontarsi di più, e questo a volte non è facile, così come confidarsi per sciogliere dubbi e chiarire equivoci su quello che veramente si vuole dal partner.

Per la donna, la capacità di supporto e rassicurazione che riesce ad avere un uomo nei suoi confronti è assolutamente prezioso e irrinunciabile.
L’uomo deve invece imparare a non considerare la donna esclusivamente come un meraviglioso contenitore del proprio corpo, in quanto la capacità di accoglienza femminile non è certo solo fisica.

Per l’uomo essere accolto totalmente lo consegna ad una nuova consapevolezza del proprio essere maschio; essere accettato esalta il senso di potenza e di virilità connaturato al sesso maschile e che l’uomo sublima nell’atto della penetrazione.
Nell’atto del donarsi e dell’essere raccolto, l’uomo rinasce dal grembo della donna che accoglie il suo essere maschio, mentre lui accoglierà e celebrerà nel contempo la femmina celata nella propria donna diventando uno il contenitore dell’altro.

Solo nella consegna di noi stessi all’altro c’è la morte e la rinascita. La morte del nostro ego, delle nostre pene e delle nostre paure; ma in cambio c’è la potenza del sogno, la realizzazione del desiderio che ha mosso uno verso l’altro per l’incontro, su un ipotetico ponte, di due solitudini.

Quando avviene il miracolo del riconoscimento da ambedue le parti della propria/altrui femminilità/virilità, allora e solo allora c’è il completamento totale di entrambi con una sessualità totalmente espansa che diventerà un percorso di crescita e di evoluzione spirituale, fertilizzando tutti i campi della propria esistenza.
Si celebrino, allora, le nozze alchemiche.